Torre Santa Sabina
All'età romana sembra, invece, risalire la localizzazione presso Torre S. Sabina, della ""mansio ad Speluncae"", vale a dire la stazione postale della via Traiana che forniva ospitalità ai viandanti e ricovero ai cavalli. Il nome ""speluncae"" denota la presenza di grotte e anfratti che, fino a tutto il Basso Impero, erano frequentati da coloro che transitavano lungo l'importante via romana.
Il ruolo storico assolto dalla ""mansio"" in età romana e tardo antica fu perpetuata in età medievale da Ostedale dei Cavalli teutonici, documentato dal 1226 presso il porticciolo di S. Sabina. Ma le incursioni dei pirati e dei saraceni in un luogo molto frequentato da pellegrini, viaggiatori e mercanti ( vi era la Dogana ), rese necessaria, verso la fine del XIII secolo, la costruzione di una torre, che nel 1396, risultava già diroccata. Un nuovo programma di opere di fortificazione, compiuto nel XVI secolo ad opera del Vicerè De Riberia per meglio presidiare la costa fece sì che la nuova torre di S. Sabina, sorgesse, ex-novo, mezzo miglio distante dalla prima.
Della antica torre angioina oggi non resta alcuna traccia mentre è in buono stato di conservazione il presidio cinquecentesco, restaurato di recente e sede di abitazione privata. Ha una Tipologia stellare a quattro spigoli orientati verso i quattro punti cardinali. E' alta m.11,31, è leggermente scorpata, ha un coronamento merlato e rappresenta, nel suo insieme un tipico esempio di adattamento del sistema difensivo all'uso delle armi da fuoco.